mercoledì, aprile 25, 2007


Ieri non capivo.
Oggi sì. O almeno credo.
L'amicizia....
Non sai cos'è fino a quando non incontri un amico.
Ma ogni amico ti dà un'amicizia diversa. Il problema non è nel capire com'è, l'amico, ma cosa vuole darti.
Ogni amico "è" quello che decide di donarti, quello che decide che tu debba custodire di suo. E tu sei come un registratore o come una telecamera sempre puntata che assorbe tutto quello che gli viene proiettato, senza aspettarsi e senza chiedere niente.
Il bello dell'amicia è il piacere di ricevere e di dare qualcosa di sé senza compromessi. Il piacere di ascoltare è infinito, ancora di più del parlare. Se ascolti attentamente ti si apre un mondo infinito. E tu ci puoi prendere quello che vuoi, il prezzo da pagare è solo un po' di empatia. Ogni amico è un "motore" (come dice Sergio) che ti fa partire verso nuove mete ogni giorno, 100 volte al giorno.
Ogni persona ha qualcosa di speciale, ma ogni amico è disposto a donarti questo qualcosa. É la generosità più commovente che ci sia, pari solo a quella del sole che ogni notte regala la sua luce alla luna, senza chiedere niente in cambio.

martedì, aprile 17, 2007

Hoy siento en el corazòn
un vago temblor de estrellas

Leggo questi stupendi versi del poeta granadino (mi querida Granada!) e mi viene in mente quello che mi ha detto ieri un amico spagnolo: a volte vita e letteratura vanno di pari passo.
Beh, Lorca deve aver immaginato che negli anni e secoli avvenire qualcuno si sarebbe sentito esattamente così, come lui in quel momento. E deve aver pensato che scriverlo avrebbe aiutato il suo lettore a definire in modo elegante ed estasiante il suo sentimento. Che bello dare un nome poetico alle cose!
Forse era primavera, come adesso, quando qui e come soprattutto a Granada comincia ad alzarsi quel vento caldo di profumi dolci, di aromi sensuali.

La rosa
no buscaba la aurora:

Avevi proprio ragione caro Federico,
la rosa

casi eterna en su ramo,
buscaba otra cosa

Cosa cercava la rosa?

Inmóvil por el cielo,

forse cercava qualcosa dentro di sé. Chi lo sa…
E noi cosa cerchiamo?

lunedì, aprile 16, 2007

Entro in casa di una persona molto speciale, che adesso non c'è più.
Il suo profumo è ancora nell'aria. Me lo gusto tutto, fino a quando ce n'è.
Mi guardo intorno, le sue cose sono ancora al loro posto. I triangolini fatti a maglia per la coperta, i sacchetti di carta e di plastica che custodiva (perchè non si butta via niente!), i biscotti del mattino nel barattolo.
Poi vedo un cofanetto rosso. Penso che dentro ci sarà qualche gioia, poca roba visto che non ha mai portato niente di oro. Apro ... e rido: una ventina di caramelle cioccolato e caffè. È vero, era golosa. Non diceva mai di no ad un dolce. In giro c'è ancora il cerchietto per tenere un po' in ordine quei capelli un po' scomposti, il pettine, la valigia dell'ospedale. Cambio stanza.
In camera da letto, nell'armadio, ci sono le sue maglie. Lo sguardo mi cade solo su quelle che le piacevano di più. Le altre non andavo bene: una aveva troppi fiori, l'altra troppo chiara, l'altra le maniche troppo corte, quella troppo lunga...quante storie! Beh, ognuno ha i suoi gusti. Anche ad 88 anni uno avrà diritto ad avere le proprie preferenze.
Mi giro verso il bagno, e la vedo mentre esce col suo bastone e le robe che ha appena lavato. Le dico: "Nonna vado, devo andare a studiare". E lei: "Uff, con 'sa studiè...Tò" e un po' scocciata mi porge il secchiello come per ordinarmi, senza una parola in più, di andare a stendere la sua roba. Così forse potrà perdonarmi per non poter stare ancora un po' con lei. E io vado volentieri, pensando che la nonna è bella anche quando si arrabbia.

lunedì, aprile 02, 2007

Nella notte di tramontana
petali di luna
come piccoli segreti
cadono sui tuoi occhi
e ti sussurrano parole di fuoco,
ti raccontano di passi lontani,
di gocce leggere.

Il rumore sordo della pioggia
occulta gli altri suoni
e l'unico pensiero che rimane
è un vuoto di senso,
la rabbia di non poter controllare
il tempo,
lo tuo tempo.

Ma presto la rugiada
rinfrescherà le tue palpebre,
le braccia si abbandoneranno
sotto la tiepida luce dell'alba
e un profondo respiro ti guarirà
dalle spine,
dolce e provocante dolore.