sabato, luglio 10, 2010

Il condizionatore sbuffa, in questa calda e umida estate.
E non posso fare a meno di pensare che l'uomo che l'ha montato oggi è morto. Guidava il suo furgone del lavoro e poi è finito fuori strada ed è morto. Era giovane e doveva fare ancora molte cose: festeggiare molti compleanni, fare viaggi, montare altri condizionatori, andare in pensione, diventare nonno, stare un po' a casa a riposarsi. E invece no. In una calda estate di luglio è morto.

E nel frattempo Eddie scavava per scovare chissà quale animaletto e una spiga andava a infilarsi nel suo orecchio.
Cavolo... e adesso?
Veterinaria!
Bella ed entusiasmante sorpresa per Eddie: la veterinaria ha una cagnetta in calore. E chissenefrega della spiga adesso! Annusa, lecca, tenta anche un approccio spudorato davanti a tutti. Eh no! Ci manca solo che diventi padre...
E togliamo la spiga: tu tienilo davanti, tu dietro e io la tolgo. E che caldo, Eddie fermo! I peli volano a destra e sinistra, lui non vuole e si agita, ma alla fine, dopo una bella sudata, vinciamo noi: la spiga è fuori!
Che trambusto. Eddie è frastornato, fra la cagnetta che quasi ci stava e la storia della spiga, è stata una giornata piena di emozioni.

E intanto mi viene da ridere pensando a mio papà che va in macchina con i cani dietro, il portellone si apre e Omero si ritrova in mezzo alla strada, si guarda intorno e non capisce cos'è successo...

Mi viene da pensare che la vita spesso sta in bilico fra la fortuna e la sfiga più sfacciata (perdonate il termine), che spesso siamo attori di una tragicommedia, che fra il riso e il pianto c'è poca differenza, che spesso siamo buffi, impacciati, sbadati, per niente perfetti.
E da esseri imperfetti quali siamo, ridiamo e piangiamo nello stesso giorno, nello stesso momento.
Magari un attimo prima di morire l'ex-collega di mio papà che mi ha montato il condizionatore stava ridendo di qualcosa o magari prima di uscire col furgone ha fatto una battuta al suo collega e giù tutti a ridere! E chi se lo aspetta di non arrivare vivi all'ora di cena! C'è un qualcosa di assurdamente tragico in tutto questo, tanto assurdo da sembrare una beffa, uno scherzo.
E Eddie con questo male all'orecchio, il sangue che un po' gli usciva però non la smetteva di leccare la cagna che era lì a portata di mano. E Omero in mezzo alla strada che se passava una macchina o se ce n'era una dietro lo prendeva sotto, si ma perchè per sbaglio il portellone si era aperto...
Già, per uno sbaglio, per una distrazione, per caso...

P.s. non ti conoscevo molto bene Claudio, ma grazie per il condizionatore.

venerdì, luglio 02, 2010

Ieri ho legato i pomodori.
Sì perchè quando la pianta di pomodori cresce diventa anche pesante e i rami vanno giù di lato. Allora bisogna tirarli su e legarli ad un bastone al centro.
Finita l'operazione ero abbastanza soddisfatta, per essere la prima volta... Le piantine stavano
abbastanza dritte.
Poi ho tolto delle erbacce che c'erano lì intorno tra le zucchine, l'insalata e i pomodori, appunto.
Risultato: le mani tutte verdi e marroni, foglie e terra. Però la soddisfazione che ti da il lavoro manuale con la terra, che magari impari a fare da solo, per istinto e non sui libri, è impagabile. Sì perchè l'uomo ha imparato a seminare con l'istinto no? O al massimo per tradizione.
Invidio a volte il contatto che prima l'uomo aveva col mondo. Il fatto di sentire il clima che cambia, di leggere il cielo e il movimento delle nuvole, il vento che arriva, il sole che comincia a scaldare. Di capire quando è ora di girare la terra, di seminare, di bagnare una pianta e poi di potarla. La non necessità di andare al supermercato ma di produrre tutto, o quasi, a casa.