venerdì, maggio 25, 2007

Io, R.D. e la sua Sonatina

In quanti si chiedono come sta la principessa?

"La princesa està triste ... qué tendrà la princesa?"

In quanti, durante la giornata,
si fermano
per un attimo
e osservano la persona che gli sta accanto?

Basterebbe un secondo per accorgersene....

"Los suspiros se escapan de su boca de fresa
que ha perdido la risa, que ha perdido el color"

Ma perchè è triste la principessa?

"quiere ser golondrina, quiere ser mariposa
tener alas ligeras, bajo el cielo volar"

Non tutti avrebbero voglia di chiederselo. O magari qualcuno ci ha pensato, però poi ... l'acqua bolliva, era già l'una ed era ora di buttare la pasta, e poi .... "A cosa stavo pensando? ... Non ricordo. Beh, lo stesso, si vede che non era importante. E poi adesso la cosa fondamentale è che tutti trovino il pranzo pronto".
Intanto però...

"en un vaso olvidada se desmaya una flor"

Ma in effetti forse era più importante preparare il pranzo ...
o forse no?

Ci muoviamo distrattamente, guardandoci di sfuggita.
Ci costruiamo gabbie di marmo, palazzi reali,
ci circondiamo di ori, pavoni, cigni,
ridiamo delle piroette di buffoni
e ci accontentiamo di parole banali di una "dueña parlanchina".
Ma la principessa non vuole tutto questo.

"la princesa persigue por el cielo de Oriente
la libélula vaga de una vaga ilusiòn"

Una vaga illusione....
In quanti si chiedono qual è l'illusione della principessa?
Per ora solo uno ...
A noi non rimane che leggere,
per imparare a guardare meglio.

sabato, maggio 19, 2007

Pensavo fossero stelle,
invece erano solo sussurri.

Tristi pagliacci vestiti da fieri cavalieri.
Sotto l'armatura
nascondevano bolle di sapone e palloncini colorati.

Pensavo fossero grida,
invece erano solo vaghi tremori.

Volevano conquistare regni,
ma sapevano solo fare capriole
e divertire i bimbi estasiati dai loro colori.

Nella notte di luna piena,
speravo di aver catturato
una timida falena estiva,
invece era solo
un vano piumino di primavera.

sabato, maggio 05, 2007

"Silvia riposa, dentro la stanza
con una mano sotto il cuscino
mentre di fuori spunta il mattino
che fra non molto la sveglierà"

La testa sul cuscino
e un altro cuscino sulla testa.
Non si sente più niente.
Si può decidere quando aprire gli occhi, senza fretta.
Cerco di capire che giorno è e che cosa dovrò fare oggi...
Niente, è sabato...bene.
Allora sto un po' nel dormiveglia ad intrattenermi con i miei pensieri:
"Quando mio marito è andato in pensione gli ho detto di prendersi un cane, così gli avrebbe fatto un po' di compagnia". No, questo non è un mio pensiero.
Si può parlare per mezz'ora da due marciapiedi opposti, sotto la pioggia?
Sì, si può, se l'altra persona ha una voglia incontrollabile di raccontarti del suo cane.

Sotto la pioggia (ma in macchina)... "secondo te, perchè fino a due giorni fa mi ha detto che stava bene con me e adesso non si fa più vivo?" Cerco di ricordare cosa le avevo risposto per consolarla. Qualcosa tipo che a volte non ci sono spiegazioni, bisogna solo accettare la realtà così com'è. Soluzione poco convincente, anche per me.

"quest'inverno le foglie non cadranno e tu non sarai sola
nel cercare te stessa tra le note di una viola"
forse questo l'avrebbe consolata un po' di più.

(La signora del marciapiede le avrebbe consigliato di comprarsi un cane. Non sarebbe stata un'idea malvagia...ma forse poco sensibile).

Sorrido fra i miei cuscini e cerco un altro pensiero.
"Non capisco questo silenzio. Cosa vorrà dire? Che non mi ama più? Allora è codardo, potrebbe almeno dirmelo". Può parlare un silenzio? Credo di sì, ma si può anche rischiare di interpretarlo male. Ma anche le parole si possono interpretare male. E allora come si fa a capire?
(La signora di prima consiglierebbe sempre l'adozione di un cane, e fin qui ci siamo. Ma il problema non è risolto).
In base a cosa decidiamo come comportarci con l'altra persona? In base a quello che ci è stato detto o a quello che non si è detto?
E quello che ci è stato detto, quanta importanza ha per noi, che abbiamo ricevuto il messaggio, e quanta per chi il messaggio l'ha trasmesso? È tutta una questione di "peso". Il peso che diamo noi alle parole può essere diverso da quello che altri gli danno. Basta saperlo e comunicare diventa più semplice.

Sta diventando una questione troppo complicata per un mattino di sabato...
I cuscini mi suggeriscono che a volte è bello non pensare e lasciarsi guidare da quel sesto senso che dicono che noi donne abbiamo (sarà vero poi? Mah...).