martedì, marzo 23, 2010

Non mi capitava da un po' di vedere un film e di sentirmi in subbuglio.

E' un film molto ricco l'ultimo di Ozpetek, ne escono un sacco di cose.

Ad esempio che la vita è fatta da una trama densa di rapporti: d'amore, di amicizia, di famiglia. E che spesso la storia di ognuno è determinata dai movimenti di questa trama: basta che si sposti, anche di poco, uno questi tasselli e tutti gli altri si spostano di conseguenza, come un domino. Le nostre decisioni, piccole o grandi, i nostri movimenti o scelte possono essere determinate dai movimenti o dalle parole di chi ci sta vicino.
Se Tommaso non fosse tornato a casa a trovare la famiglia, Antonio non avrebbe fatto outing e al padre non sarebbe venuto un infarto. Se Marco non fosse andato a cercare Tommaso magari alla fine lui si sarebbe dimenticato delle sue vere passioni e non sarebbe più tornato a Roma.
Non siamo noi da soli che ci muoviamo nel mondo, spesso siamo aiutati dagli eventi o anche solo da piccole semplici parole degli altri.

E poi mi ha fatto pensare a qualcosa di molto piccolo ma intenso che è quella minuscola parte che è all'interno di ognuno e che costituisce il nucleo centrale, l'essenza di quello che siamo. Questa parte è tanto piccola quanto importante, ma proprio perchè è piccola e ineffabile spesso la perdiamo. Senza accorgercene ce la dimentichiamo sotto il cuscino, fra le borse della spesa, fra i doveri di ogni giorno. Non so. Fatto sta che andiamo avanti senza il nostro nucleo centrale che ci fa sentire noi stessi fino a quando a volte ne avvertiamo un lontano richiamo e se facciamo ancora in tempo ce la possiamo riprendere. Spesso però ce la ricordiamo a stento, come quando vediamo una persona, il viso ci ricorda qualcosa ma non possiamo dire dove e come l'abbiamo conosciuta. Ed è un vero peccato!