sabato, gennaio 30, 2010

Non stancarti di dirmi che mi vuoi bene.
Non stancarti di baciarmi, di passarmi la mano fra i capelli, di guardarmi negli occhi.
Non stancarti di parlare con me.
Perchè l'amore non è regalare un anello, una borsa, un cellulare, ma saper comunicare e condividere la propria vita con un'altra persona.
Voglio vivere di poesia e la poesia è stare in casa e guardare i fuochi d'artificio in giardino,
camminare di sera in una città piena di luci e di gente ordinata,
leggere un libro, guardare un film e parlarne fino a quando non si è detto tutto.
La verità della vita sta nelle piccole cose,
e non nelle grandi cose di cui inutilmente ci circondiamo: la macchina grande, la casa in centro, la televisione 1000 pollici, il ristorante al sabato sera.
A volte è necessario stare in silenzio per guardarsi intorno e dentro di sè e scoprire che la felicità non è scontata ma bisogna volerla e cercarla.

mercoledì, gennaio 27, 2010

Leggo un libro e rifletto:

è vero. Capita a volte che uno si possa sentire come in trappola.
Apparentemente hai un lavoro stabile, una famiglia a posto(marito o moglie, figli), una casa, i genitori vicini. Tutto perfetto. A quanto pare. Però ti senti chiuso. Vorresti scappare, fuggire, aneli la libertà. Ma la libertà da cosa? In realtà, spiega l'autore del libro, questo è il risultato del non essere stati fedeli a se stessi.
Cioè, arriva sempre un momento nella vita in cui devi far una scelta decisiva. Ecco, questa scelta dev'essere vera, vera per te, sincera nei tuoi confronti. Se in quel momento tu menti a te stesso, prima o dopo ti senti come soffocare. E' vero.
Invece bisogna fare di tutto per avere una "Vita autentica" (titolo del libro) ma non tanto per amore di convinzioni esterne ma piuttosto interiori. Vito Mancuso cita Shakespeare e dice: "Questo soprattutto: sii sincero con te stesso, e ne seguirà come la notte al giorno che non potrai essere falso con nessuno" (da Amleto)
In tutto questo però nulla rimane fermo. Tutto è sempre in movimento. Ciò che dev'essere stabile allora dev'essere la tua prospettiva di vita, non in senso pratico, ma in senso morale appunto.
Apprezzo del libro un mix equilibrato fra teologia e filosofia.
E allora io a questo punto vorrei mettere da qualche parte i miei valori. Io li ho, vengono da lontano, forse dalle campagne vercellesi, dalle risaie, dalla vita faticosa ma felice; vengono da gente semplice ma buona, dalla schiettezza e dall'educazione; dall'umiltà e dall'impegno.
Ecco, so da dove vengono ma non so dove metterli concettualmente e non so dove mi porteranno.
Vedremo:-)