venerdì, luglio 24, 2009

A VOLTE

A volte il mondo crollava e quando accadeva venivo travolta in una bufera di non senso e allora via a cercare di capire quale fosse l'inizio di tutto, quale fosse la ragione. Ma non potevo trovarla, non c'era o se mai ci fosse stata non la potevo trovare, io.
A volte le mie forze crollavano e mi arrendevo, non c'era modo di uscire dalla burrasca, bisognava aspettare che finisse, non senza aver lasciato segni. Poi tutto passa certo, poi uscirà anche l'arcobaleno...ma a che prezzo?
A volte la mia immagine non era quella vera, a volte sparivo dentro e non volevo più uscire.
A volte, certo, a volte, perchè fosse stato sempre avrei nuotato verso l'alto molto prima.
A volte accadeva, a volte, ora non più.

domenica, luglio 19, 2009


Questa terra mi scorre sotto gli occhi:
campi coltivati, terra rossa, ulivi, pomodori, campagna, campagna e campagna, vecchie cascine abbandonate, e poi ancora campi di pomodori, ragazzi neri piegati a raccogliere quello che noi avremo nel piatto e campagna, campagna, campagna lasciata sola, dimenticata, come se non ci fosse, e poi di nuovo bellissimi ulivi, ulivi e ulivi. Stop.

Paese. Tante palme (!!!), palme a fianco alle case, case, case bianche, case bianche col tetto piatto, case bianche col tetto piatto e gli infissi colorati ma anche case gialle, arancioni, bellissime, mi ricordano qualcosa dell'Andalusia (e in effetti la Storia mi da ragione). Le piazze, le viette strette, i mattoni bianchi delle chiese e gli anziani, tanti anziani seduti fuori casa, seduti davanti alla propria casa o a quella del vicino, seduti a prendere il fresco e a chiacchierare, a chiacchierare di chissà cosa, in quel dialetto che non capisco, un dialetto lontano chilometri e chilometri da me. E io chi sono? Mai vista, nuova, mah, di passaggio, turista, amica di amici, bianca, molto bianca. Stop.

Una chiesa e un cane. Un cane solo, come la campagna lasciata sola, solo come tanti cani soli. Perchè i cani anche se sono in gruppo sono soli, senza un padrone. Tanti cani liberi, cani marroni, bianchi, neri, piccoli, medi, non ti guardano, non hanno mai avuto un padrone e non sanno cosa farsene di te. Chissà cosa fanno tutto il giorno, girano, scorrazzano per il paese, per la periferia del paese, per la campagna, annusano, cercano, si sdraiano al sole, poi al fresco, e girano, girano soli, a caso, senza meta. Solo che sono nati lì e non possono farci niente, proprio niente, girano e basta. Stop.

Acqua, finalmente, mare, spiagge, non una, tante, tante spiagge, lunghe, bianche, piccole, deserte, affollate, con famiglie, bambini, nonni, cugini, zii, vicini di casa, suoceri, e quelle con i gay, uomini che si baciano, gente tranquilla, senza problemi, col costume o senza, nessun problema, siamo tutti uguali, tutte persone, sole o in compagnia, con la mamma o il compagno, siamo tutte persone, tutti fatti nello stesso modo in acqua o in spiaggia, sotto l'ombrellone o sotto le onde.
Acqua pulita, finalmente, acqua pulita sotto il sole caldo, caldissimo, aria pulita e leggera dopo un inverno lungo e pesante. Stop.

Terra di lavoro, di acqua, di storia, di chiesa, di cani, di chiacchiere, di famiglia, di luce, di amore, di strade, asfalto e polvere.
Forse tornerò, se anche tu ti sei accorta di me, tornerò a trovarti, terra.