lunedì, febbraio 02, 2009

La finestra e il passato

Leggo il blog di un caro amico e realizzo d'un colpo che la prospettiva dalla mia finestra è cambiata, o meglio, è ritornata quella di tre anni fa. Nel frattempo sono cambiate molte cose: prima di tutto la finestra:-) ma poi anche la mia camera, i mobili (quelli che ci sono e quelli che non ci sono più), gli oggetti, i libri: quelli di scuola, quelli consigliati da persone molto care e quelli che ho scelto io. Ma forse soprattutto, inutile dirlo, sono cambiata io. Ma questo è un discorso molto vano e inutile.
La cosa invece più carina è che proprio di fronte alla finestra della mia camera adesso c'è la finestra di una bimba di 11-12 anni (o forse già ragazzina...boh, è un'eta indecifrabile). Le pareti sono verde chiaro, sugli scaffali ha i libri di scuola. La mamma ha deciso, non so perchè, di non mettere tende, così quando lei è alla scrivania che studia io la vedo. L'ho vista anche domenica pomeriggio. E ho pensato che era un peccato che fosse lì a studiare con la testa piegata su un libro. Con la sua treccia lunga, a volte sbadiglia, perchè in effetti lo studio spesso mette sonno. E a me viene da soridere perchè in fondo rivedo me stessa. Mi stupisco della tenacia con cui studiavo, della volontà con cui rinunciavo ad uscire per stare sui libri o della forza che dimostravo a me stessa svegliandomi presto per ripassare (e forse non ce n'era neanche bisogno).
A volte compaiono i genitori nella camera, parlano, o forse le fanno compagnia. Chissà quali sono i suoi pensieri, spero siano leggeri, spero lo siano ancora per molto tempo. Spero possa vivere libera di scegliere e di fare quello che più le piace. Spero trovi la sua strada, ma non molto presto. A volte vivere nell'inconsapevolezza è meglio. E' giusto invece cercare, provare, buttarsi, poi pentirsi, tornare indietro, sbagliare, riprovare. Massì è meglio così, che pretendere di fare sempre tutto giusto, tutto come va fatto per paura di ferire, di stare male, di fare la cosa sbagliata.
Forse a volte è meglio precipitare nel vuoto che correre su una strada sempre dritta (o forse no?).

1 commento:

Rendl ha detto...

Forse sì...Massì (sai che è la prima volta che lo vedo scritto così: massì!).Un abbraccio forte