sabato, gennaio 31, 2009

E poi ad un tratto succede qualcosa. Mentre precipito, la mia gonna si apre a campana, così come quella di Alice, e mi fa da paracadute. Così la discesa rallenta. Anzi non è più una discesa. Adesso fluttuo dolcemente. Intorno non ho più pareti. Vedo il cielo azzurro e qualche nuvola bianca molto alta. Comincio a pensare che questo vagheggiare sia piacevole tutto sommato. Guardo giù e non ho più paura, sono sicura che la mia gonna terrà. Vedo tutto piccolo dall'alto, mi sembra tutto così bello, così normale. Vedo qualcuno che prende la macchina per andare al lavoro, qualcuno che fa la spesa o una donna affacciata al balcone che sbatte i tappeti. C'è gente che passeggia, gente che corre, gente che sfreccia. Ma io per ora sono contenta di essere quassù, da sola, a vagare leggermente, senza pesi, senza pensieri brutti. Solo un presente infinito, molto luminoso.

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