lunedì, febbraio 19, 2007

Sono sul sedile posteriore di una Panda (comoda la nuova Panda!) ed è notte fonda. Sono con altre tre persone. Due amici dei tempi dell'università e una a fianco a me che ho conosciuto la sera stessa. Il discorso non mi interessa molto: quali e quante discoteche ci sono nel circondario, quali vanno di moda, perchè, e che gente ci va, ecc. Le discoteche.... siamo appena usciti da una di queste... come cambiano le cose. La cosa più importante oggi è mostrarsi. La discoteca è diventata come una vetrina. Sia ragazze che ragazzi si vestono perfettamente, tutto studiato, per farsi vedere. E te ne accorgi perchè non si guardano attorno, sono tutti concentrati a mantenere quell'immagine che poche ore prima avevano costruito di fronte ad uno specchio. In particolare mi colpisce un ragazzo muscoloso con una collana di perle al collo e due orecchini: uno di perla e l'altro pendente con una stella. Ah, e ha anche delle manette tipo play-boy nei passanti dei jeans. Si muove molto velocemente, a volte seguendo la musica, a volte parlando con i suoi amici e qua e là si "struscia" ad altri ragazzi (maschi). Una volta vedere un ragazzo che abbracciava un po' più del dovuto un altro era già uno scandalo, oggi no (e questa non è una critica, anzi). Però in questa epoca di disibinizione sessuale si tende un po' a confondere quello che si è da quello che si vuole far vedere. L'attenzione per l'immagine sta diventando un'ossessione, tanto che a volte ci si dimentica di quel piacere che si prova a conoscere una persona, al di là dei vestiti alla moda, dei capelli, di quei dettagli importanti ma non fondamentali. Boh, forse la mia è solo invidia per quelle persone che riescono sempre ad essere alla moda (ma non credo). Io invece ho sempre un look a-temporale.
Ritorno alla Panda perchè la ragazza che siede accanto a me scende per prendere la sua macchina. Ciao, ciao e noi continuiamo. Altro discorso interessante: meglio le rotonde o i semafori? (Aiuto!)... Il dialogo diventa un monologo del ragazzo che guida. Io preferisco perdermi di nuovo nei miei pensieri e la mia amica, che è seduta davanti accanto a lui, sembra stia facendo lo stesso perchè non apre bocca ormai da una mezz'ora.
Penso alla luce di questo strano sole di metà febbraio che entra prepotentemente attraverso le grandi vetrate e arriva sull'acqua. Su e giù, su e giù, la mano sposta l'acqua, tra un dito e l'altro passa senza fatica. I rumori tra una boccata e l'altra sono sordi, quasi svaniscono e anche l'immagine di me in piscina si perde nei suoi pensieri. Quanto pensa la gente mentre nuota? Credo molto perchè andare su e giù è divertente fino ad un certo punto. E poi questo vuoto momentaneo che si crea con la sospensione del corpo nell'acqua e con il silenzio ... già il silenzio.... in questa macchina non se ne parla proprio di stare in silenzio... il monologo segue imperterrito. Adesso siamo in periferia: "su questa strada ci sono sempre tante puttane", e io : "mah, questa sera non so perchè c'è la polizia, guarda lì" e lui "sì, la polizia, quelli ci vanno con le puttane", non l'avessi mai detto: e i poliziotti qui e i poliziotti là, e una volta mi hanno fatto questo e a mio papà hanno detto l'altro, invece i carabinieri sì che sono bravi ....., questa non la posso proprio tollerare: "Questo è un po' discutibile" replico io. E lui continua ancora di più e alzando ancora di più il tono e bla, bla, bla.... Non ce la faccio più ma non ho neanche voglia di rispondere, in fondo non me ne frega niente. Non riesco neanche più a ritornare alle mie immagini, ormai questo intruso mi ha rovinato la mia magia. Va beh, vorrà dire che guarderò la strada di questa "madrugada" che tra un pensiero e l'altro sembra lunghissima. Il buio e il suono della voce davanti a me, che ormai è diventato un ronzio, mi cullano e piano piano mi addormento. Buona notte!

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