domenica, ottobre 26, 2008

NEBBIA

E' tornata la nebbia in città.
E' una di quelle certezze che quasi consolano. Come la vecchina alla finestra o il signore col cagnolino, il meccanico che ogni giorna ti saluta e mille altre cose.
Questa nube di panna copre tutto. Le case, le macchine, i bidoni, le persone. L'aria è ovattata, i rumori sono più sordi, più lontani. Lei si sposta ovunque, ti entra persino nelle ossa - e io che ho steso oggi...i panni si bagneranno ancora di più, e solo domani si asciugheranno. Ti entra fra i vestiti, si posa sulle ciglia, sulle guance, fra i capelli, sì perchè la nebbia è umida e quando ti sorprende non te ne liberi più.
Nebbia in città. Nebbia sulle cose.
Nebbia sui vestiti. Nebbia sul viso.
Nebbia nei pensieri.
La pelle la assorbe e piano piano ti entra dentro e senza neanche accorgertene in un attimo è al cuore. A quel punto, quando tutto d'un colpo, in mezzo alla strada, ti trovi davanti alla nebbia e non vedi più niente...eh beh, un po' ti spaventi. Dove vai? Allora ti fermi e pensi che qualcosa succederà, che qualcuno passerà e risolverà tutto. Il tempo passa ma a volte la nebbia, soprattutto qua in pianura, non se ne va proprio. Diventa parte del paesaggio. Allora cominci a renderti conto che devi fare qualcosa. Che devi nuotarci, in questa nebbia, per uscirne, o almeno per arrivare a casa.

Il pezzo finisce qua perchè la nebbia c'è ancora.

1 commento:

Rendl ha detto...

Qui invece piove!Bello il finale; mi ricorda una frase di uno scrittore che diceva che lo scrittore che fuma ha solo due chances: o smette di scrivere perché il fumo gli annebbierà la vista; o smette di fumare, perché si metterà a scrivere e la sigaretta se la fumerà il vento e morirà da sola dentro il posacenere. Pensieri funerei... e nebbiosi...
Un abbraccio! Mitika!